In data 11 maggio 2023 l’Agenzia delle dogane ha pubblicato un avviso con il quale ha informato gli operatori che, al fine del riconoscimento del trattamento tariffario preferenziale per l’importazione di prodotti originari di Israele in Unione europea, la banca dati TARIC è stata aggiornata con l’aggiunta di nuove misure.
Come noto, i prodotti fabbricati negli insediamenti israeliani situati nei territori controllati dall’amministrazione israeliana dal giugno 1967 non sono ammessi a beneficiare del trattamento tariffario preferenziale previsto dall’Accordo di associazione UE-Israele.
Al fine di garantire l’applicazione di tali restrizioni, le dichiarazioni su fattura, i certificati EUR.1, le dichiarazioni su fattura EUR-MED e i certificati EUR-MED emessi in Israele devono recare il codice postale e il nome della città, del paese o della zona industriale in cui ha avuto luogo la produzione o la lavorazione che ha determinato l’origine del prodotto.
In base alla citata integrazione della banca dati TARIC ad opera dei Servizi della Commissione (TAXUD), l’importatore, al fine di poter godere del trattamento daziario agevolato per i prodotti importati da Israele, deve attestare che gli stessi non sono originari di uno dei territori controllati dell’amministrazione israeliana compresi nello specifico elenco indicato nella nota CD906 della TARIC.
Tale obbligo, che decorre a partire dal 16 maggio 2023, consiste nell’indicazione, all’interno della dichiarazione doganale di importazione, del codice certificato Y864, con il quale l’importatore attesta, sotto la propria responsabilità, che “la prova dell’origine indica che la produzione che determina l’origine non ha avuto luogo all’interno dei territori che dal giugno 1967 si trovano sotto il controllo dell’amministrazione israeliana”.
Lo Studio Legale UBFP rimane a disposizione per ogni chiarimento in merito a quanto brevemente esposto.